Intervista per Marigliano.net alla Fiera del Libro: Ricomincio dai libri: intervista a Clelia Moscariello. Napoli
L’intervista sul sito Marigliano.net Articolo di Paolo Isa
Ricomincio dai Libri, la prima fiera del libro dopo Galassia Gutenberg, nasce nel 2014 dalla sinergia di tre associazioni: La Bottega delle parole, Librincircolo e Arenadiana che, in collaborazione con il Forum delle Associazioni e il Comune di San Giorgio a Cremano, sentono il bisogno di valorizzare, in un territorio culturalmente ricco ma troppo spesso penalizzato dall’assenza di iniziative di grande spessore intellettuale, quelle realtà editoriali e associative che con il loro lavoro contribuiscono alla diffusione della cultura nel nostro paese.
“Se ne frega la luna stanotte” è la nuova silloge (la quinta) di Clelia Moscariello, che ha riscosso notevole successo, per i lettori di “Marigliano.Net”, puoi raccontarci le tue emozioni e cosa narra?
“Se ne frega la luna stanotte” è la mia ultima raccolta di poesie e racconti, pubblicata da PAV edizioni, che, in effetti, aldilà di ogni più rosea aspettativa, ha catturato, con mio grande orgoglio, finora ed in poco tempo, l’interesse e l’attenzione sia degli addetti ai lavori che dei lettori.
Questa silloge ha come filo conduttore il cielo, intendendo con quest’ultimo, sia l’elemento naturale, che il rapporto con tutto ciò che è spiritualità.
Ma l’astro, principe del cielo, è, senz’altro, la luna, chi più di lei, del resto, ha ispirato testi e autori fin dalla notte dei tempi?! E allora questa mia ultima raccolta ho voluto dedicarla alla regina degli astri, la luna, ma anche alla mia luna personale, quella che io definisco “luna immensa”, ossia, mia madre.
Nel 2021, “Io non amo le rose”, tua raccolta precedente, semiautobiografica, che unisce ballate, racconti, riflessioni.
“Io non amo le rose” è la mia penultima raccolta, è un mix variegato di ballate, racconti brevi e lunghi, ma anche di riflessioni.
Anche ad “Io non amo le rose” sono molto legata, ed uno dei motivi di ciò, è che questa silloge mi ha permesso di conoscere il meraviglioso team della PAV edizioni che ha pubblicato anche quella raccolta e con la quale mi sono trovata bene da subito.
“Io non amo le rose” rappresenta per me la narrazione di una femminilità “diversa”, ma non per forza di cose “trasgressiva”, è il proclama di una non-arrendevolezza a certi dettami della omologazione, è la sintesi, in sostanza, della mia visione del femminile.
Scrittrice, giornalista, non ami la perfezione ma la genuinità, la spontaneità, sei d’accordo?
Mi trovi senz’altro d’accordo con questo, Paolo, mi trovi sempre d’accorso con il contenuto e non con la forma, con la sostanza e non con l’aspetto, con l’interiorità e non con l’esteriorità, con la spontaneità e non con l’artificio. Perché, senza intendere strizzare troppo l’occhio alla retorica, ritengo che l’idea di odierna di “perfezione” abbia già fatto troppi danni attorno a noi e, quindi, che essa sia divenuta anche una nozione piuttosto mortifera, almeno per quello che mi riguarda.