A. Kosta: SALVE CLELIA! PARLACI DI LEI… QUAL’É STATO IL SUO PERCORSO LETTERARIO ARTISTICO?

C. Moscariello: Salve Angela, mi sono laureata in comunicazione, dopodiché, ho intrapreso la cosiddetta “gavetta” per diventare giornalista pubblicista, quindi, ho scritto per circa tre anni consecutivi presso una testata giornalistica. Parallelamente mi sono dedicata anche alla scrittura creativa, sono uscite nel frattempo, una dopo l’altra, le mie sei sillogi di poesie a partire dal 2010: “L’ultima notte da falena” per Davide Zedda Editore, “Questa primavera” per Irda Edizioni, “Battiti” per le Mezzelane casa editrice, infine, le ultime raccolte di poesie e racconti brevi: “Io non amo le rose”, “Se ne frega la luna stanotte” e “Fuoco sacro” sono state pubblicate da PAV Edizioni.

A. Kosta: QUAL È IL MESSAGGIO PRINCIPALE CHE DESIDERI COMUNICARE ATTRAVERSO LA SUA SCRITTURA?

C. Moscariello: A me piace molto l’idea del “condividere”: per me questo ha sempre rappresentato un aspetto molto importante del mio “agire” con il prossimo, che, inoltre, mi ha spinto verso la professione artistica dello “scrivere”.
In ogni caso, io ho sempre sentito di dover “comunicare” e mi sono sempre sentita a mio agio rispetto a ciò.
Tuttora, l’esigenza del “comunicare” per me è il principio propulsore che agisce da cardine rispetto alla mia attività creativa.
Nello specifico, io desidero trasmettere principalmente un messaggio di “speranza”: esistono tante sfaccettature della vita di cui si discute poco, ancora troppo poco, perché gran parte della comunicazione e della informazione odierna, purtroppo, continua ad essere, tristemente e banalmente, impregnata di retorica, almeno secondo me.
Occorre re-insegnare alle persone, che, oggigiorno, probabilmente, hanno disimparato a farlo, a pensare con la propria testa e ad ragionare in modo indipendente dalla società ormai massificata, riuscendo ad emanciparsene e distaccandosene quando risulta necessario, a credere nelle proprie possibilità di “meravigliosi esseri umani” e non, invece, di “umanoidi”, saper riconoscere i propri limiti ma comprendere, al tempo stesso, anche quando alcuni limiti ci vengono indotti erroneamente ed in modo subdolo dai modelli in cui crediamo ciecamente e in modo pressappoco automatico ormai trasmessi a livello sociale e imposti dai mass media.

A. Kosta: QUAL È STATA LA PIÙ GRANDE SFIDA NEL SUO PERCORSO GIORNALISTICO O LETTERARIO E COME L’HA SUPERATA?

C. Moscariello: Ce ne sono state di diverse di sfide in quest’ambito, tuttavia, probabilmente la sfida maggiore è stata quella che tempo fa mi ha creato una grande delusione verso l’ambito in questione, in quanto, mi sono con grande amarezza resa conto ad un certo punto che molte delle idee sull’attività creativa erano delle mie idealizzazioni e delle idee illusorie personali. Ed a questa consapevolezza è poi seguito un lungo periodo di pausa intenzionale dal settore creativo e letterario. Dopo circa tre anni, in cui sono comunque dedicata ad altre attività accumulando esperienze in settori differenti, malgrado ciò, ho deciso di riprendere il mio percorso sia di giornalista che di scrittrice, in modo maggiormente cosciente e disincantato rispetto alle aspettative precedenti.

A. Kosta: PUÒ RACCONTARCI UN’ESPERIENZA SIGNIFICATIVA O UN MOMENTO CHE L’HA ISPIRATA NELLA SUA CARRIERA LETTERARIA E PROMOTRICE?

C. Moscariello: La vita non fa altro che ispirarmi sinceramente. Ce ne sarebbero tanti di episodi da raccontare che hanno costituito per me importanti fonti di ispirazione. Prima fra tutte, l’amore e, in ogni caso, i sentimenti, non solo quelli che riguardano aspetti pseudo-sentimentali, sono alla base dei mie scritti, tuttavia, in ogni caso, narro anche del mio vissuto negli anni Novanta, di episodi figli di quegli anni, del rapporto con me stessa, della necessità di introspezione, di bisogni e di crisi esistenziali, di amicizie, del tempo che passa, insomma, le occasioni che possono funzionare teoricamente come spunti di riflessione sono davvero tante e, aggiungerei, quasi innumerevoli.

A. Kosta: COME DESCRIVERESTI IL SUO STILE DI SCRITTURA?

C. Moscariello: Il mio stile è molto contemporaneo, nel senso che io non utilizzo la rima baciata, la metrica e uso poco gli artifizi retorici. Quello che però mi riferisce chi mi legge e chi mi ha letto, è che si sente che i miei scritti provengano da una penna femminile, perché in essi si sente molto la voce di “donna”, non solo nei contenuti ma anche nella forma.

A. Kosta: QUAL È IL SUO PROCESSO CREATIVO QUANDO CREA E SCRIVE?

C. Moscariello: Nel momento inziale del processo creativo, ossi, mi riferisco a quello che faccio quando avverto l’ispirazione a scrivere, percepisco anche una sorta di “chiamata”, ossia “sento” che devo iniziare assolutamente a scrivere, detto ciò, a quel punto, butto giù i miei pensieri, senza curarmi troppo della loro forma, preoccupandomi più che altro di esprimere proprio il contenuto che ho “dentro”.
Nella seconda fase della “creazione”, invece, leggo e rileggo, i miei testi, anche ad alta voce, finché, anche dal punto di vista linguistico, il testo non inizia a scorrere ed assumere un ritmo disinvolto, armonico, piacevole e musicale, anche nella lettura e nella propria struttura linguistica.

 A. Kosta: C’È UN ARTISTA O UNO SCRITTORE CHE AMMIRA PARTICOLARMENTE O CHE L’HA INFLUENZATA?

C. Moscariello: Charles Baudelaire, Paul Verlaine Arthur Rimbaud, Virginia Woolf, Anaïs Nin, Sylvia Plath.

 A. Kosta: HA PROGETTI FUTURI O NUOVI LAVORI IN CANTIERE DI CUI DESIDERA PARLARE?

C. Moscariello: Sono di recente stata nominata Direttore scientifico della collana di poesie della casa editrice PAV Edizioni e intendo darmi da fare e lavorare sodo nei prossimi mesi perché il genere della poesia diventi un “fiore all’occhiello” di questo editore.
Ho iniziato a comporre, in qualità di autrice, i testi di alcune canzoni.
Inoltre, sto lavorando anche ad una raccolta di racconti uniti dal filo conduttore della musica dance Made in Italy degli anni Novanta.

A. Kosta: QUALI CONSIGLI DAREBBE A CHIUNQUE VOGLIA INTRAPRENDERE UNA CARRIERA NEL MONDO DELLA SCRITTURA?

C. Moscariello: Che, per me, l’unico modo per far sì che le proprie aspettative coincidano con la realtà circostante è quello di “sgobbare”, di studiare e di lavorare, in modo pressocché instancabile, per migliorare giorno dopo giorno di più, e, potersi, dunque, legittimamente, un giorno, aspettarsi il meglio. Eppure, nonostante ciò, di proseguire a voler volare sempre “basso”, e, infine, di comportarsi così, non assumendo un atteggiamento di falsa modestia, ma, in quanto, l’umiltà, a mio avviso, è l’unico vero trampolino di lancio per riuscire a spiccare il volo senza dover temere di cascare poi in modo assolutamente imprevisto de facendosi davvero troppo male.

A. Kosta: C’È QUALCOS’ALTRO CHE VORREBBE CONDIVIDERE CON I LETTORI O CHE DESIDERA SOTTOLINEARE?

C. Moscariello: Proprio qualche giorno fa è uscita per la PAV Edizioni la mia ultima raccolta, intitolata: “Fuoco sacro.” Si tratta di una silloge di poesie e racconti che costituisce un vero e proprio “inno” ed “invito” alla cura della propria spiritualità. Potete acquistarla per il momento sul sito dell’editore PAV al seguente indirizzo:

Web: https://pavedizioni.it/prodotto/fuoco-sacro

A. Kosta: Grazie per l’intervista e per la dedizione del suo tempo. Le auguro buon percorso creativo e giornalistico.