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HALLOWEEN, DONNE E STREGHE

HALLOWEEN, DONNE E STREGHE

 

Quale è il legame che connette tra loro Halloween, le donne e le streghe? Scopriamolo insieme in questo articolo sul tema.

Halloween, donne e streghe (3)

Si avvicina sempre di più in questi giorni che vanno ormai verso la terza decade del mese di ottobre, una delle ricorrenze più oscure e misteriose celebrate del mondo, ci riferiamo ovviamente alla festa di Halloween, con i suoi simboli sinistri e inquietanti ed i suoi archetipi che rinviano ad epoche ancestrali e quasi dimenticate ormai della storia umana.  

Ed una delle più controverse e discusse protagoniste del periodo di Halloween, così come dei suoi costumi, è senza dubbio la figura ambigua quanto sconcertante della strega.  E a questo punto, verrebbe naturale chiederci chi siano state veramente le “streghe”.  Occorre anche dire che sono davvero tante le leggende metropolitane rispetto a questa credenza. Per esempio, secondo alcuni, i processi per stregoneria, che terminavano a volte con la condanna a morte, costituivano un accadimento tipico del Medioevo, tuttavia, la verità è che questi processi si verificarono molto più avanti, ossia, a partire, da inizio Quattrocento e che essi perdurarono fino al Settecento, scenario di tali vicissitudini furono anche gli Stati Uniti D’America.

Ad essere accusate dagli inquisitori di stregoneria erano di frequente donne “colpevoli” di mettere a punto rituali specifici che facevano riferimento alla superstizione, alla magia, oppure, addirittura, al satanismo. Malgrado ciò, secondo altre voci accreditate dal punto di vista storico, talvolta, a venire tacciate di stregoneria erano soltanto donne di estrazione umile, per questo, ree di avvalersi nei propri lavori del supporto della magia.  In altre circostanze, invece, venivano ingiustamente colpite e additate donne che versavano in situazioni sociali e/o economiche disperate.  Col trascorrere dei decenni, però, l’immagine della strega è stata connotata e riempita di un consistente fascino romantico e letterario, così da farle assurgere anche, talvolta, al ruolo di emblema di emancipazione femminile e di ribellione rispetto alle norme della società patriarcale tradizionale. In effetti, anche il telefilm, Streghe”, di genere fantasy ma situato nel nostro contesto odierno, si è posizionato al quinto posto nella scala delle serie tv americane più seguite in Italia, dagli anni Novanta in poi.

Tornando alla singolare commemorazione di Halloween, comunque, come ben sappiamo e come ho scritto anche negli altri articoli del blog sull’argomento, essa si svolge nel cuore della stagione autunnale e strizza l’occhio all’ “esoterico”, quindi, ecco il vero motivo delle sfumature cromatiche della festa nelle nuances dell’arancione e del nero: infatti, il colore arancione ricorda l’autunno, con le sue mille foglie e la sua varietà di zucche; mentre,  il colore nero rappresenta invece alla perfezione la notte, come, d’altronde, anche l’oscurità e, infine, la morte. Eppure, la notte di Halloween è denominata anche “la notte delle streghe”; la parola “witch (dall’inglese “strega”) trae infatti la sua origine dalla lingua inglese antica, “wicce”, ossia “wise woman che significa “donna saggia”.

La strega è stata assurta a emblema di Halloween in quanto secondo la tradizione popolare, nel corso della notte di Halloween, le streghe organizzavano i propri raduni, prevedendo l’avvenire dell’anno celtico in arrivo, nella fase del congiungimento della dimensione dei vivi e di quella dei morti. Inoltre, la leggenda afferma anche, che, allorché, durante la notte del 31 ottobre si indossano i propri capi d’abbigliamento alla rovescia e si cammina procedendo all’indietro, allora sarà possibile assistere alla visione di una strega.  Del resto, secondo il popolo celtico, in epoca antica, la notte a cavallo tra il 31 ottobre e il 1 novembre era destinata proprio al compimento dei rituali, mentre, durante i tre giorni che seguivano alla sua commemorazione, ci si vestiva con il pellame di animali sacrificati per l’appunto a fine di intimorire le anime dei defunti tornate sulla terra dal regno dei morti e che la leggenda racconta che si aggirano per qualche giorno tra i vivi.

Tornando ora alle streghe, lo studioso dell’argomento, Brian P. Levack  ha scritto, nel 2012 La caccia alle streghe in Europa e afferma che come si diceva poc’anzi, contrariamente alle credenze popolari, la caccia alle streghe non si sarebbe verificata durante l’epoca medioevale ma più avanti, oltretutto, secondo il professore Levack, la maggioranza dei processi in Europa per stregoneria si sarebbe svolto tra il 1560 e il 1630, quindi, il fenomeno in questione sarebbe da ricollocarsi all’interno della prima era moderna.

Ad ogni modo, le riunioni collettive delle streghe si chiamavano “sabba” ed erano riconducibili ad una religione pagana precristiana, secondo alcune ricostruzioni, poi sconfessate per la mancanza di prove a riguardo, si trattava di riunioni collettive, nelle quali, streghe e stregoni si incontravano allo scopo di praticare l’adorazione del Diavolo e di eseguire innumerevoli e abominevoli crudeltà: Questa specie di riunioni possedeva in ogni vaso una base veritiera ma era stata successivamente manipolata ad hoc da parte dei giudici inquisitori. Brian P. Levack liquida così, in effetti, tutta la faccenda della “caccia alle streghe”: «Quando nel 1610 l’inquisitore spagnolo Alonso de Salazar Frías interrogò centinaia di streghe dei Paesi Baschi che avevano confessato di avere partecipato al sabba, la sua conclusione, sulla base di numerose ritrattazioni e contraddizioni, fu che tutta la faccenda era “soltanto una chimera”»’

Oggi, tuttavia, siamo anche consapevoli che molte donne accusate di stregoneria rifiutarono di abdicare nei confronti dell’ordine costituito. sottomettersi al potere: a tal proposito, l’astronomo Carl Sagan commenta: «Nessuno sa quante persone furono uccise in tutto: forse centinaia di migliaia, o forse milioni».  Probabilmente, la caccia alle streghe, fu comunque per la maggior parte dei casi una persecuzione giudiziaria, i linciaggi veri e propri infatti furono davvero esigui, e in ogni caso, tali avvenimenti accaddero con maggior frequenza in Germania.

Tra l’altro, non fu soltanto la Chiesa cattolica ad alimentare la caccia alle streghe, ma quest’ultima trovò spesso come alleata la Chiesa Protestante sull’argomento.

 I neopagani si riferiscono all’epoca della caccia alle streghe come a “the burning times” e. in effetti, in Spagna e nel nostro Paese, il numero delle vittime fu più basso, tuttavia, in queste nazioni, le donne accusate di stregoneria venivano uccise sul rogo proprio come accadeva anche con gli eretici, in una maniera particolarmente atroce e crudele.  Ed ora cosa è rimasto di tutto ciò?

Da tutto ciò che è emerso in questo articolo possiamo dedurre che Halloween costituisce uno dei sabba più importanti per celebrare rilevanti appuntamenti con Madre-natura, tra i quali, ricordiamo quello della semina, della crescita, del raccolto e del maggese; Halloween era chiamato dai Celti “Samhain (“tempo della riunione”) ed esso festeggiava la conclusione del “vecchio” e il principio del “nuovo”, simboleggiando, altresì, il ricambio e la rinascita. Quelle che vennero poi denominate “streghe”,  a quei tempi, si dedicavano alla pratica in quel periodo di riti propiziatori specifici per guarire i vivi, queste donne, infatti, conoscevano profondamente il potere delle erbe per curare, esse quindi si incontravano la notte  del 31 ottobre per onorare il nuovo ciclo naturale che stava iniziando; nel corso di tali riunioni, queste ultime, bruciavano all’interno di enormi falò quello che non era stato adoperato in precedenza e la collettività si rivolgeva di frequente ad esse per ricevere aiuto per i motivi più diversi. Eppure, tra il 1300 e il 1600, queste donne furono demonizzate, in primis, perché esse erano ritenute ribelli nei confronti del “sistema cristiano” dell’epoca, in secundis, in quanto, esse intimorivano a causa del potere dato loro dalla conoscenza delle erbe.

E oggi cos’è restato di tutti quei culti così contrastati e dibattuti? Determinate donne, anche oggigiorno, e, non soltanto nel corso dei festeggiamenti per Halloween, amano proclamare fieramente la propria appartenenza alla categoria di “streghe”, rifacendosi in parte al neopaganesimo (gruppo di culti nuovi propagati fin dalla metà del Novecento) ed in parte ad alcune suggestioni eredi del neo-femminismo e della simbologia relativa all’emancipazione femminile.  Noi ora, comunque, ne sappiamo un po’ di più sull’argomento e sappiamo anche che queste famose “streghe”, oltre a possedete un cappello a punta ed a volare su una scopa, erano anche considerate nell’antichità donne assai sagge e per questo molto temute.

E a questo punto cosa altro dire alla vigilia di Halloween e a corollario di questo articolo per congedarci?! Io proporrei semplicemente: “Buon Halloween” e naturalmente “Evviva le streghe!”.

 

Clelia Moscariello

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