Intervista a Clelia Moscariello per Segreto Donna

Intervista a Clelia presente sul sito Segreto Donna

CLELIA, PARLACI UN PO’ DI TE. CHI SEI E QUALI SONO LE TUE PASSIONI PIÙ GRANDI?

Ho studiato comunicazione e ho deciso di conseguire il tesserino da giornalista. La scrittura è sempre stata una mia grande passione ma ne ho avute molte altre. Sono una persona abbastanza creativa, da piccola disegnavo e suonavo il pianoforte, per passare poi alla scrittura e al giornalismo, che si sposava con l’esigenza etica di raccontare la verità delle cose in qualche modo.

Lavorando come corrispondente per una testata con sede a Roma per diversi anni, pensavo che fosse opportuno analizzare il territorio e non parlare soltanto di cronaca nera, per raccontare la cultura in maniera positiva, cosa che non sempre viene fatta.

Intervista a Clelia Moscariello per Segreto Donna

 

 

Occuparmi di cultura è stata una scelta etica, così come quella di parlare anche di musica e intervistare i gruppi emergenti, che hanno un maggiore bisogno di promozione.

Sono queste le mie passioni e il mio lavoro. Ma tutto questo da solo non è necessario per mantenersi economicamente, quindi ho fatto anche altre cose. Nel 2010 è uscita la mia prima raccoltaL’ultima notte da falena, nel 2017 è uscito Questa primavera e tra qualche giorno sarà il turno di Battiti. Si tratta di una raccolta piuttosto “social”, che è nata e si è sviluppata quasi in modo inconsapevole nell’arco di sei mesi nei quali ho bazzicato per la prima volta sui social. Ho condiviso molte esperienze, anche di scrittura creativa, con altre persone. Sono stati mesi di vita vissuta, di sofferenza, amore, c’è un po’ di tutto dentro e parla di me.

È una raccolta molto lunga – circa 120 poesie – ed è dedicata a mio padre. Alla base del mio lavoro c’è tanta determinazione, che credo sia un’arma a doppio taglio. E poi, spesso per una donna è difficile farcela.

QUALI DIFFICOLTÀ HAI AFFRONTATO NEL TUO LAVORO?

Quando fai un lavoro non convenzionale ti scontri con chi non crede in te. Il problema riguarda sopratutto le donne, perché nonostante tutti i passi in avanti fatti la nostra è ancora una società sessista.

 

 

Di un uomo viene tenuto in considerazione solo il suo lavoro lavoro, di una donna viene spesso dedotta, immaginata e giudicata anche la vita privata.

Per fare un esempio, il prototipo di scrittrice o poetessa è quella di una donna riservata, che non ama apparire. Se hai un carattere diverso, questo entra in collisione con l’idea che le persone hanno di te.

DA QUALCHE TEMPO SEI SUL WEB CON PSICO BACI, UNA PAGINA MA ANCHE UNA FILOSOFIA DI VITA. RACCONTACI UN PO’ DI PIÙ DI QUESTO PROGETTO, COME NASCE E PERCHÉ SI SVILUPPA.

(Ride) Psico Baci è nata come un gioco tra amici. Avevo l’abitudine di scattare molti selfie, mandavo baci, e a un certo punto ho cominciato a scrivere “Psico Baci” sui social. Questo ha avuto una certa vitalità, ho cominciato anche a cambiare le frasi e scrivere cose come “Se non sei un po’ psico non godi abbastanza” e quindi i miei amici e i miei parenti al posto di dire “baci” hanno cominciato a dire “Psico Baci”.

Spesso la società occidentale tende un po’ a “psichiatrizzare” tutto, ma io credo che la vita vada presa con leggerezza. Per dirla in modo banale, credo che ognuno di noi abbia un lato un po’ psicopatico e quindi ho deciso di giocare su questo.

Uno Psico Bacio è qualcosa di affettuoso, spontaneo. È come un bacio ma un po’ più immediato, ha più presa.

PROGETTI FUTURI E SOGNI NEL CASSETTO?

Tanti. Proseguire per la mia strada, coniugando sempre le mie passioni con il mio lavoro. Inoltre sto scrivendo un romanzo autobiografico sull’idea di famiglia – che per quanto mi riguarda è un po’ anticonvenzionale – su tutte le persone che rappresentano, appunto, la mia idea di famiglia. Tra queste includo non solo i parenti ma anche figure amiche, e ogni capitolo è dedicato a ognuna di loro.

L’idea alla base è quella, appunto, del legame. Spesso scegliamo delle persone con le quali condividiamo dei percorsi di vita, che non sono per forza persone che appartengono alla nostra famiglia, semplicemente le scegliamo ogni giorno in maniera spontanea. Quindi è un legame ancora più profondo.

COSA VUOL DIRE PER TE ESSERE UNA DONNA VERA?

Ogni percorso è diverso da un altro, ogni persona può scegliere una strada diversa. L’importante, secondo me, è venire alla luce, scoprire se stessi, capire cosa si vuole dalla vita. Si può essere donne in tanti modi, perché una donna è completa in tutto quello che fa. Come l’uomo, anzi un po’ di più: la donna ha il dono della maternità. Che non è solo biologica; si tratta piuttosto di un sentimento innato. Si può essere madri in tanti modi, perché noi donne ce l’abbiamo dentro.

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