I libri ci fanno sognare, riflettere, pensare e in alcuni casi addirittura innamorare. Alcune frasi di libri ci restano impresse nella mente come un marchio a fuoco, e ci regalano parole da ricordare, utilizzare come stati sui social, scrivere sulle pagine di un diario o addirittura tatuare sulla pelle. In questa sezione abbiamo quindi raccolto le citazioni sui libri più belle che poeti e scrittori ci hanno lasciato in eredità. Se cerchi qualcosa di più specifico, puoi anche consultare le sezioni relative alle frasi ad effetto e le frasi che colpiscono da utilizzare per conquistare il cuore di una persona o, per fini più pratici, per una presentazione aziendale o una tesina universitaria.
Nel romanzo “Anna Karenina” Lev Tolstoj ci ha regalato una delle frasi più belle dei libri: “tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce”.
Edgar Allan Poe, poeta maledetto e maestro dell’horror, ha messo la firma su bellissime citazioni sui libri. Una delle più profonde, presente nel libro “Racconti”, è questa: “coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte”.
A proposito di frasi di libri famosi, è doveroso menzionare William Shakespeare, poeta dell’amore e fine aforista. In quella che è considerata forse la sua opera più bella, “Romeo e Giulietta”, viene pronunciata questa frase significativa sull’amore: “ride delle cicatrici colui che non è mai stato ferito”.
Dall’indole sprezzante ed ironica, Oscar Wilde ci ha lasciato in eredità diverse frasi tratte da libri argute e dissacranti. Ecco una delle più famose tratte dal capolavoro “Il ritratto di Dorian Gray”: “adoro gli scandali che riguardano gli altri, ma quelli che riguardano me non mi interessano. Non hanno il fascino della novità”.
La “Divina Commedia”, considerata la “Bibbia” della letteratura italiana, custodisce un’infinità di frasi significative. L’opera è fortemente intrisa di politica, come dimostra la seguente citazione: “ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”.